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RICORSO - RIMBORSO PEREQUAZIONE PENSIONE

Anche questa volta la nostra associazione e' dalla parte di chi e' stato penalizzato.

Sarai sicuramente gia' a conoscenza della sentenza della Corte Costituzionale in riferimento alla Legge Fornero-Monti (comma 25 art. 24 DLG 201 del 2011), che ha dichiarato che lo stop alla rivalutazione delle pensioni e' incostituzionale. La norma che per il 2012 e 2013, ha stabilito, "in considerazione della contingente situazione finanziaria", che sui trattamenti pensionistici di importo superiore a tre volte il minimo Inps (circa 1.500 euro lordi) scattasse il blocco della perequazione, ossia il meccanismo che adegua la pensione al costo della vita, e' incostituzionale. Lo ha deciso la Consulta, bocciando l'art. 24 del decreto legge 201/2011 in materia di perequazione delle pensioni, ossia la cosiddetta norma Fornero nel "Salva Italia" varato dal governo Monti. Nella sentenza 70 si legge che "l'interesse dei pensionati, in particolar modo i titolari dei trattamenti previdenziali modesti, e' teso alla conservazione del potere di acquisto delle somme percepite, da cui deriva in modo consequenziale il diritto a una prestazione previdenziale adeguata". Tale diritto, "costituzionalmente fondato, risulta irragionevolmente sacrificato nel nome di esigenze finanziarie non illustrate in dettaglio". Secondo la Consulta, le motivazioni indicate alla base del decreto sono blande e generiche, mentre l'esito che si produce per i pensionati e' pesante. "Deve rammentarsi - spiega la sentenza - che, per le modalita' con cui opera il meccanismo della perequazione, ogni eventuale perdita del potere di acquisto del trattamento, anche se limitata a brevi periodi, e', per sua natura, definitiva. Le successive rivalutazioni saranno, infatti, calcolate non sul valore reale originario, bensi' sull'ultimo importo nominale, che dal mancato adeguamento e' gia' stato intaccato". Superati i limiti della ragionevolezza e proporzionalita'. "La censura relativa al comma 25 dell'art. 24 del decreto legge n. 201 del 2011, se vagliata sotto i profili della proporzionalita' e adeguatezza del trattamento pensionistico - dice ancora la sentenza - induce a ritenere che siano stati valicati i limiti di ragionevolezza e proporzionalita', con conseguente pregiudizio per il potere di acquisto del trattamento stesso e con irrimediabile vanificazione delle aspettative legittimamente nutrite dal lavoratore per il tempo successivo alla cessazione della propria attivita'". Noi, assieme a tutti quelli che ci hanno sempre sostenuto in tutti questi anni, ci siamo gia' attivati per procedere alla prima Istanza, e richiedere la restituzione non di una parte di quanto spettante, ma di tutto l'importo. Se hai gia' avviato con la nostra associazione qualche ricorso, sappi che automaticamente provvederemo d'ufficio ad inviare anche questa istanza a tuo nome (avevi gia' firmato per la perequazione), con l'ausilio del patronato Inac. Per chi ci conosce da molti anni sa che da sempre i nostri consulenti legali, ed in primis il Dott. Cesare Canzano che ha sempre sostenuto l'illegittimita' del Decreto Legge, nelle norme volute dal governo Monti nella parte in cui hanno decretato il blocco della perequazione automatica delle pensioni superiori a tre volte il trattamento minimo Inps per il biennio 2012/2013, protratto fino al 2015. Le norme (fissate nel Decreto Legge n. 201 del 2011) violerebbero sei articoli (2, 3, 23, 36, 38 e 53) della Carta Fondamentale. Quindi adesso e' il momento di dare una svolta a questa situazione.

PENSIONI: GLI IMPORTI CHE VERRANNO RIMBORSATI DAL GOVERNO

nell'ultima colonna ecco quello che andremo a chiedere per te con istanza - ricorso